PROFESSIONE REPORTER Micciché - Diario d' inverno | Scalia - Bagnanti

 

 

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Opening: 3 dicembre 2016
Durata: 3 dicembre - 4 febbraio 2017
Orario: da martedì a sabato ore 11-13 e dalle 16:30-19:30


PROFESSIONE: REPORTER
Micciché – Diario d’inverno
Scalia – Bagnanti

a cura di Raffaella De Pasquale

Questa mostra nasce da un’intuizione di vicinanza, balenata in un pomeriggio di fronte alle opere dei due artisti siciliani, che, per motivi diversi, negli stessi giorni hanno portato le loro opere alla Galleria Nuvole.

Antonio Miccichè ha chiamato Diario d’Inverno l’ultima nuova serie di disegni realizzati durante cinque anni di permanenza a Venezia.

Miccichè lavora sempre per serie (ricordiamo qui le due mostre tenutesi negli anni passati a Nuvole: Watherfront e Happy hours) e questa volta si tratta di un vero e proprio diario, una storia raccontata svuotando la scena articolata in quindici disegni a matita.  Miccichè si fa reporter di un racconto del silenzio della laguna, della lontananza da Palermo, dei tempi forzatamente vuoti nei quali si crea uno spazio particolare per la riflessione, per l’introspezione. Una corrispondenza particolare tra luogo e condizione intima di sé.  Il lavoro è meticoloso, la restituzione all’occhio dello spettatore è uno sguardo sospeso, una vera e propria radiografia dell’anima attraverso il paesaggio. Reporter di assenza dunque, di immagini desolate, di sfondi vuoti e silenti. Lo spirito di Professione: Reporter  e di Michelangelo Antonioni sono nascosti nei segni, nelle tracce grigie della matita. Per questo la storia del Diario d’inverno di Antonio Miccichè è ricca di misteri e fascino, di tristezza e speranza, di tenerezza e crudeltà.  In particolare il disegno che inquadra, in un paesaggio piatto e invernale, un’automobile lontana che si avvicina, riporta immediatamente all’immagine finale del film nella quale i killer si avvicinano al protagonista e tutto il resto è lasciato all’immaginazione dello spettatore.

Se il mistero nei disegni di Miccichè risiede nell’ampio sguardo, nella difficoltà di definire lo scopo e le storie delle piccole ma nitide presenze che vi appaiono, nelle fotografie di Sandro Scalia della serie Bagnanti, esso scaturisce da un procedimento inverso ma non per questo opposto. Egli, accampando sulla scena grandi corpi dalla sagoma incerta, giunge allo stesso vuoto, allo stesso stato di tensione e di allarme. In queste foto realizzate quasi dieci anni fa, sono proprio i corpi in primo piano a condizionare il paesaggio spogliandolo di ogni possibile amenità per caricarlo di tensione e mistero: chi è la donna la cui ombra nasconde il volto? Che pensieri si celano all’interno del cranio del bagnante sullo scoglio? Cosa si staranno raccontando le due signore in costume?  

Immersi nel sole abbacinato di Mondello che appanna lo sguardo, sfuma i contorni ed esalta le ombre, questi corpi sono un richiamo agli inquietanti ingrandimenti fotografici del protagonista di Blow Up: anche guardando queste fotografie, come i disegni di Miccichè, si è condotti a immaginare qualcosa di grave e già accaduto. Come per Antonioni l’atto del guardare di Scalia diventa problematico e carico di inquietudini.  L’affinità con le atmosfere del cinema di Antonioni si svela in particolare nella foto in cui una donna che prende il sole è colta nel momento in cui, come in un sussulto, si piega leggermente in avanti con lo sguardo diretto verso la netta ombra delle cabine in legno tipiche di Mondello. L’ombra delle cabine diventa la siepe del mistero di Blow Up, contiene qualcosa di indefinito che in Scalia, paradossalmente, da fotografico si trasforma in pittorico.

Se dunque la fotografia di Scalia è spinta verso un inusuale impressionismo denso di stati d’animo, i chiaroscuri dei disegni di Micciché con una nitidezza quasi fotografica si addentrano nel profondo dei sentimenti.  La fotografia, che attraverso la luce fa emergere dal buio l’immagine, e il disegno che la rivela coprendo con il nero il bianco del foglio, opposti nella loro stessa natura, si attraggono qui reciprocamente attraverso un continuo gioco di rimandi al cinema e alla pittura. 

 

Biografie

 

Antonio Miccichè
è nato a Palermo dove ha frequentato il Liceo Artistico e la scuola di Pittura dell’Accademia di Belle Arti conseguendo il diploma nel 1992. Dall’inizio degli anni ’90 è presente nelle scene artistiche italiane ed estere. Dal 2000 al 2011 ha insegnato all’Accademia di Belle Arti ABADIR di San Martino delle Scale diverse materie: pittura, teoria della percezione, fotografia e morfologia e dinamica della forma. Nel 2011 si trasferisce a Venezia e dal 2016 vive e lavora a Torino. È oggi uno dei più interessanti artisti della scena palermitana. Il suo percorso di ricerca ha seguito una molteplicità di forme espressive: dall'istallazione alla scenografia, dagli allestimenti teatrali fino alla pittura vera e propria.

Mostre personali: Happy Hours, Galleria Nuvole, 2010; Piani di fuga, a cura di Emilia Valenza Loggiato San Bartolomeo, Palermo, 2007; Waterfront, a cura di Sergio Troisi, Galleria Nuvole, 2006; Luoghi della memoria, a cura di Emilia Valenza, Trapani, 1996; Paesaggi, a cura di Croce Taravella, Palermo, 1994.

Mostre collettive: Stradivaria, a cura di Francesco Gallo, StudioBazan, Palermo, 2014; Made in Sicily, a cura di Nicolò D’Alessandro, Le Ciminiere di Catania  e Albergo delle Povere, Palermo, 2012; Spring Exhibition, Charlottenborg Fonden, Copenaghen (DK) 2011; Inside / Outside, a cura di Laura Romano, galleria Ellearte, Palermo 2011; Fuoriluogo 12 - l’urbano nella nuova pittura italiana, a cura di Massimo Bignardi, Grandi Magazzini Teatrali, Campobasso 2008; Viaggio in Sicilia, terza edizione, Santa Maria dello Spasimo, Palermo, 2007; L'isola che c'è, Brussels, 2007; Meridiani Paralleli, a cura di Marina Giordano, Castelbuono 2007; NPP-Non pensiamoci più, a cura di Cristina Alaimo e Davide Lacagnina, Galleria 61, Palermo, 2005; Amor Mediterranei, a cura di Paola Nicita, Convento di San Francesco, Sciacca (AG), 2005; Arterrona – rassegna di dieci artisti siciliani, Ass.Cult. Mondotondo, Palazzo Rammacca, Palermo, 2000; Talents, a cura di Gianluca Marziani e Paola Nicita, Spazio Consolo, Milano, 2000; Onda d’urto, ideazione di Fiumara d’Arte, a cura di O. Fazzina, P. Nicita, A. Romano, Mercati Generali, Catania 2000; Abadir, a cura di I. Parlavecchio ed E. Valenza, Abbazia dei Benedettini di San Martino delle Scale (PA) 1994; Laboratorio/artisti – presenze estreme, a cura di Mariano Apa, Fossato di Vico (PG) 1992.

Miccichè ha partecipato alle prime quattro edizioni de Il Genio di Palermo presentando pitture (1998), installazioni (1999 e 2000) e partecipando a Meditazioni/Mediterraneo - dialoghi con Palermo, workshop con Studio Azzurro (2001).

Tra le installazioni: Aprile è il mese più crudele, Palazzo Resuttano, Palermo, 2009; Checifaccioqui? a cura di Ida Parlavecchio, Travel café, Palermo, 2001; Il sogno degli altri, nell'ambito di Intervento 1, a cura di Eva di Stefano, presentata sia al Kunstaus Tacheles, Berlino che al centro Policulturale Zapata, Stoccarda, 2003; Doppia Croce ++, per il parco della Vucciria, Palazzo Rammaca, Palermo, 2000; Alexandria, al 1° festival di musica e arti visive dei Paesi del Mediterraneo, Alessandria d'Egitto, 1999; Sogni d'oro, Associazione Mondotondo a Palazzo Rammacca, Palermo, 1998.

Allestimenti e scenografie: per La terra desolata di Eliot con la regia di Claudio Collovà, teatro Bellini, Palermo 2003; per K+BCKT uno studio di Lucio Garau su Kafka e Becket, 2000 e per il Monte di Pietà di Cristian Boltanski curata da Sergio Troisi, Palazzo Branciforte, Palermo.

 

Sandro Scalia
ha studiato fotografia all’Umanitaria di Milano e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e in Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Catania, inizia a collaborare con riviste e case editrici nel 1988 a Milano,nel 1990 torna a vivere a Palermo. Nel 1995 in occasione dei “Rencontres de la Photographie di Arles” viene premiato alla Galeria d’Essai. Nel 1996 vince il Premio Portfolio a Modena Fotografia. E’ docente di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

Principali esposizioni personali : La nuova Fotografia siciliana, a cura di Leo Guerra, Cristina Quadrio Curzio e Giovanni Chiaramonte, Galleria Credito Valtellinese, Corso Magenta, Milano e Galleria Credito Siciliano, Acireale, 2011\2012; Giumentaro, Palermo, Galleria FrancescoPantaleone ArteContemporanea, 2008; Half light, a cura di D. Lacagnina Palazzo Ziino, Palermo, 2008; Biennale di Venezia. X Mostra Internazionale d’Architettura: Città-porto, a cura di R. Bruttomesso, Palermo, Ex-deposito di locomotive a Sant’Erasmo, 2006/2007; Viaggio in Sicilia, a cura di R. De Pasquale Galleria Nuvole e Palermo, Santa Maria dello Spasimo, 2006; Sole nero, a cura di D. Lacagnina. Roma, Galleria Davar, 2006; Nuovi paesaggi, a cura di D. Lacagnina, Valencia, 2004; Norimberga/Palermo, a cura di C. Gerling, Norimberga, Kreis-Galerie del Germanischen Nationalmuseum, 2002; Biennale di fotografia italiana, a cura della Fondazione Studio Marangoni, Casa italiana Zerilli Marimò, New York, 2001Tratti, a cura di M. Peliti. Palazzo Borghese, Galleria Minima, Roma e Cantieri Culturali della Zisa, Grande Vasca, Palermo, 1999; Il Genio di Palermo, a cura di E. di Stefano, Palermo, Galleria Prati, 1998; Cantieri Ducrot, Palermo, Cantieri Culturali della Zisa, Galleria Bianca, 1996; Rencontres internationales de la Photographie Galerie dʼEssai, Arles 1995; Vedute e luoghi di Palermo, a cura di S. Troisi, Civica Galleria dʼArte Moderna, Palermo, 1995; Misteri, Fondazione Studio Marangoni, Firenze; Torinofotografia : Biennale Internazionale, a cura di D. Curti. Torino, 1989 e 1987.

Principali esposizioni collettive: Archive Fever a cura di Giovanni Iovane Galleria SACS, Milano, 2011; PPS Paesaggio e popola della Sicilia a cura di Giovanni Iovane Palazzo Riso Museo d’arte contemporanea della Sicilia, Palermo, 2010; Il Progetto dello sguardo a cura di Massimo Bignardi, Galleria Cerruti Arte, Genova, 2009; Urgenza della Città. L’ urbano nella nuova pittura italiana, a cura di M. Bignardi, Grandi Magazzini Teatrali, Campobasso, 2007; FotoGrafia Festival Internazionale di Roma, La bellezza dello scatto, Galleria del Cortile, Roma, 2007; La vita delle forme da Picasso a Warhol, a cura di W. Guadagnini e S. Ferrari, Civica Galleria D’Arte Moderna, Modena, 2003; Paesaggi Siciliani, a cura di D. Mormorio, Loggiato San Bartolomeo, Palermo, 2001; FuoriCampo, a cura di R. De Pasquale, Ca’ Foscari, Venezia 1999; Biennale di Venezia. V Mostra Internazionale d’Architettura VI, Giardini di Castello, Venezia, 1999; Biennale di Venezia. III Mostra Internazionale d’Architettura, Antichi Granai della Giudecca, Venezia, 1992.

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